Stiamo
vivendo un periodo difficile nel quale la nostra vita, le nostre certezze, le
nostre abitudini lasciano il posto a qualcosa di misterioso, minaccioso e sconosciuto.
La prima cosa che facciamo appena svegli è andare a cercare qualche notizia che
ci aggiorni sul numero dei contagi Regione per Regione, o quando siamo più
ottimisti, che ci dia qualche speranza sulla ricerca di un nuovo farmaco o
vaccino per sconfiggere questo nemico invisibile.Ognuno di noi ha imparato a fare la propria parte,
innanzitutto restando a casa, ma anche mostrando solidarietà nell’aiutare
qualche vicino, tenendo compagnia con una videochiamata i nonni o i parenti più
lontani. Anche se questo può sembrare poco, al pari di una goccia nell’oceano,
non dimentichiamo che ogni popolo è fatto di singoli individui, ed ognuno con
il proprio operato influenza tutta la comunità. In questo momento così
delicato, i punti di forza e di debolezza di ognuno di noi vengono fuori senza
mezzi termini, le ansie e le paure si amplificano, talvolta ci accompagnano per
gran parte della giornata.
Ciò
non è necessariamente un male, anzi, la paura è giusto che ci sia perché ci fa
essere vigili e attenti ai comportamenti corretti da adottare. A scuola ce lo
siamo detti più volte, gli aspetti della realtà sono come le monete e le
medaglie: hanno un doppio risvolto. Possiamo, così, rintracciare degli aspetti
positivi in questa situazione. La qualità dell’aria che respiriamo sta
migliorando, le acque dei nostri mari sono meno inquinate, insomma il Pianeta
si sta scrollando di dosso un po’ dell’inquinamento prodotto dall’ Uomo. Anche
dentro di noi c’è una dimensione positiva che è la “resilienza”, ovvero la
straordinaria capacità di far fronte agli eventi traumatici, di riorganizzare
positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando
sensibili alle opportunità che la vita offre. Mi piacerebbe che voi ragazzi
rifletteste su questo termine.
Quante
volte, durante un momento di difficoltà, avete dovuto raccogliere tutte le
energie e le risorse interiori che avevate a disposizione per rialzarvi,
affrontare le delusioni e ricominciare da capo con fiducia rinnovata. Vorrei
che questo il termine resilienza entrasse a far parte del vostro vocabolario
che potrete utilizzare quotidianamente, perché anche se non ne siete pienamente
consapevoli avete la forza di reagire e di rinascere è dentro di voi.
LA
QUARANTENA NON È TEMPO SPRECATO
Abbiamo
pensato spesso a tutte le cose non abbiamo potuto fare in questi giorni, alle
attività in sospeso, agli obiettivi mancati, insomma, al tempo che abbiamo
perso. In realtà il tempo è una dimensione continua, non si perde e non si
recupera. Possiamo solo decidere come impiegarlo.
Alleniamoci ad ascoltare noi stessi:
investiamo il nostro tempo per conoscerci di più, facendo qualche piccolo
esercizio di introspezione:
Rivediamo
le nostre priorità.
Prendiamo un foglio e stiliamo un elenco numerato, partendo dalla cosa più
importante a quella meno importante che vorremmo coltivare nella vita, sulla
base della nostra scala di valori.
Teniamo
un diario emotivo. Mettere
nero su bianco ciò che stiamo provando ci aiuta a elaborare la situazione. Ogni
giorno, concediamoci del tempo per scrivere ciò che proviamo, ciò che più ci
spaventa e ciò che può darci speranza.
Scegliamo
un modello. Ad
esempio guardando un film o una serie tv, scegliamo un personaggio e proviamo a
porci una serie di domande: Ci identifichiamo con un personaggio? Perché? Che
caratteristiche abbiamo in comune? Quali caratteristiche, invece, che non
possediamo vorremmo sviluppare?
Sviluppiamo
l’ “Amor proprio”. Ogni
persona è unica e non tutti hanno le stesse abilità. Impieghiamo il tempo per
scoprire le nostre doti, imparando a fare cose nuove. Avremo tutto il tempo per
scoprire e coltivare le nostre potenzialità e per accettare i nostri difetti.
RIORDINIAMO
LO SPAZIO
1. Mettiamo ordine negli armadi e nei
cassetti
Gli
oggetti in genere ci rendono felici per un periodo limitato di tempo, poi
diventano solo cose che accumulano spazio inutilmente. Questa attività non solo
mette in evidenza ciò che abbiamo, e ciò che non è più necessario, ma aiuta
anche a prenderci cura di noi stessi e della nostra emotività. Lo spazio fisico,
infatti, ha un’influenza sul nostro modo di pensare e di sentici.
2. Impariamo a condividere gli spazi
Conserviamo
uno spazio privato e personale per noi stessi, senza temere la solitudine: utilizziamo
questi momenti per riflettere sulle nostre esperienze e sui nostri
comportamenti, per desiderare e sognare ad occhi aperti. Allo stesso tempo
evitiamo di isolarci, trascorriamo del tempo in famiglia riscoprendo degli
interessi comuni, come guardare un film, cucinare assieme, leggere un libro.
Soprattutto
teniamo a bada la lingua! La convivenza forzata h24, può renderci più
irritabili e può indurci a litigare spesso. Ricordiamo di focalizzarci sul
problema attuale, senza tirare in ballo eventi passati e senza generalizzare.
Cari
alunni, approfittiamo del riposo, poiché esso non è sinonimo di pigrizia, ma un’occasione
importante per crescere, per stare insieme, per rivolgere l’attenzione
all’interno e all’esterno della nostra
persona affinché possiamo imparare a funzionare bene.
Dott. ssa Simona Pellegrino