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venerdì 20 marzo 2020

RISPETTARE LE REGOLE: RINUNCIARE AD UN PO’ DI EGOISMO SENZA SENTIRSI IN GABBIA


Se c’è una cosa che ci ha insegnato l’epidemia del coronavirus, è accettare senza discutere le regole. Da un giorno all’altro i nostri ritmi di vita sono stati sconvolti, neanche il tempo di capire quello che stava succedendo in Cina che ci siamo ritrovati in quarantena. Ma non ci siamo persi d’animo: abbiamo imparato ad indossare le mascherine ed i guanti, a tenerci alla distanza di un metro minimo dagli altri, a lavarci e disinfettarci le mani ogni volta che rientriamo a casa, ad uscire solo ed esclusivamente se è indispensabile per fare la spesa o lavorare. 
No. Fermiamoci un attimo! A dire la verità su questo ultimo punto non siamo stati molto bravi. Mentre nel Nord Italia il contagio dilagava, noi abbiamo pensato probabilmente di essere abbastanza lontani e protetti da poterci incontrare in spiaggia, andare al teatro, fare file chilometriche davanti ai negozi per fare scorta di cibo e non solo, tanto chi più di noi sa quello che è bene per noi stessi, chi dice che le regole sono sempre giuste?
Mentre ci ponevamo queste domande e discutevamo su cosa fosse meglio fare, le conseguenze per il nostro intero Paese dal Nord al Sud, si sono aggravate molto, a causa soprattutto della violazione delle regole imposte dal Governo.
Gli interrogativi e i dubbi sono davvero tanti. Ma cerchiamo di fare ordine e di comprendere soprattutto perché esistono le regole, a cosa servono e perché è così difficile rispettarle. 

PUNTO 1: Perché esistono le regole?
Le norme sociali sono nate per regolare la vita degli individui che vivono in gruppi più ampi.  Senza di esse regnerebbe il caos. Lo stato italiano ad esempio, si basa sulla Costituzione che determina i diritti e i doveri dei cittadini, in modo che ognuno di noi possa agire liberamente senza ledere la libertà degli altri. Chi non si attiene ai principi costituzionali è considerato “deviante” ed è soggetto a diversi tipi di punizioni a seconda della gravità del comportamento scorretto commesso.
Tutti i sistemi con cui ci relazioniamo possiedono un apparato di norme. La nostra scuola, ad esempio, ha un regolamento che va rispettato e nessuno dei membri che fa parte del gruppo scuola può esimersi dal seguirlo. La Dirigente, il personale amministrativo, i Docenti e gli studenti tutti sanno cosa è permesso fare e cosa no in quel conteso. 
Le regole, inoltre, definiscono i ruoli e orientano il comportamento individuale. Senza di esse ci sentiremmo smarriti e privi di identità. 
Ad esempio Io e mio marito Claudio abbiamo stabilito di comune accordo delle regole che  definiscono i ruoli e i compiti di ognuno di noi così da poter vivere insieme in armonia e serenità. Anche la mia adorata gattina Guendalina rispetta le regole di casa: sa quando è il momento di mangiare, di giocare, di riposare.  
Le regole, infine, ci consentono di sentirci parte di un gruppo e il rispetto di esse permette agli individui di essere giudicati positivamente da parte degli altri membri del gruppo rinforzando il loro senso di appartenenza.


PUNTO 2: a cosa servono le regole?
Spesso percepiamo e viviamo le regole come un impaccio. Fatichiamo ad accettare che certi nostri comportamenti ci siano imposti o vietati. Vorremmo fare quel che ci piace o ci fa comodo, senza il fastidio di sottostare, per esempio, al divieto di riunirsi  nei giorni di quarantena, perché possiamo evitare anche di uscire dal parco, ma non di scendere in bici giù in cortile con gli amici . 
Ma perché dobbiamo osservare le regole? 
Perché non osservarle può comportare dei castighi. Così, chi esce dalla propria abitazione senza un valido motivo, può incorrere in una multa o un procedimento penale.
Ma c’è di più. Riflettendo anche poco, è facile per ciascuno di noi arrivare alla conclusione che il rispetto delle regole conviene. Serve ad evitare effetti dannosi per sé e per i terzi, in questo caso il diffondersi del contagio e causa anche effetti positivi, nel senso che solo seguendo le regole si può vivere serenamente insieme , per utilizzare ancora lo stesso esempio, se nessuno seguisse le direttive del Governo rimarremmo in quarantena permanente.
PUNTO 3: perché è così difficile rispettare le regole?
Soprattutto la vita dei giovani di oggi sembra sempre più “autogestita” e meno incline all’accettazione di regole imposte dall’ “Autorità”,  sia essa quella dei genitori, delle figure scolastiche, del Mister della scuola- calcio e così via. 
Ci sono alcuni aspetti che ci possono aiutare a comprendere perché è così difficile rispettare le regole. Innanzitutto spesso dimentichiamo che è  difficile imporre a se stessi dei limiti: a casa da soli per fare un esempio è difficile regolare la gestione del tempo. Se sono solo le regole le faccio io. Se invece si vive insieme si troveranno delle regole utili ma anche necessarie. 
Altro aspetto ostacolante è il concetto del “tutto-subito”: Se io vivo solo nel presente non ho bisogno di regole, che invece si distendono nel tempo. L'unica regola che vale è volere tutto subito. Mentre se ho un progetto per il futuro occorrono regole per arrivarci. 
Un altro aspetto è la distorsione del concetto di libertà, intesa come poter fare in ogni momento quel che si vuole. Chi non ha una regola si fa trascinare dal momento, e perde di vista le cose importanti. 
Infine c’è l’aspetto degli affetti: quando ci troviamo in famiglia e tra amici crediamo di poterci muovere senza limiti, pensando erroneamente che il nostro comportamento sarà sempre tollerato o perdonato. 
Ricordatevi, cari lettori ogni comunità necessita di regole, ognuno di noi ha il diritto di metterle in discussione, e quando è possibile, di cambiarle, ma solo seguendole potremmo godere della vera libertà di espressione. 
Vuoi scoprire se segui abbastanza le regole? Compila il test al seguente link: https://www.nienteansia.it/test/test-conformismo-anticonformismo.html


                                                                   dott.ssa Simona Pellegrino

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